Il glaucoma è una cronica e progressiva neuropatia ottica caratterizzata da cambiamenti morfologici della testa del nervo ottico e dello strato delle fibre nervose. La progressiva morte delle cellule ganglionari retiniche e la perdita del campo visivo si associano a questi cambiamenti. Il glaucoma attualmente viene definito come un gruppo molto eterogeneo di malattie oculari generalmente caratterizzate da un aumento della fisiologica escavazione della testa del nervo ottico e da alterazioni del campo visivo e frequentemente da una elevata pressione intraoculare (PIO). Rappresenta pertanto la seconda causa di cecità in Europa e nei paesi occidentali colpisce il 2-3% della popolazione. Secondo recenti stime in Italia sono circa 550.000 i pazienti accertati.
Il glaucoma viene distinto in primario e secondario. Per primario si intende il glaucoma provocato da alterazioni del sistema trabecolare di deflusso dell'umor acqueo, per secondario quello che insorge in seguito ad altre patologie oculari o generali (indipendenti cioè dal funzionamento del sistema di deflusso dell’umore acqueo).
Il glaucoma primario ad angolo aperto costituisce il quadro clinico più frequente. In una popolazione con età superiore a 40 anni, questo tipo di glaucoma è presente nell'1.2-1.5% della popolazione, mentre un ipertono oculare (PIO oltre i 21 mmHg) nel 7-10%. Il fattore di rischio più importante è l'età. Nel glaucoma ad angolo aperto si osserva un danno progressivo al nervo ottico, spesso associato ad una PIO elevata o comunque superiore alla tolleranza individuale del soggetto colpito. Si tratta di una forma di glaucoma cronico che progredisce molto lentamente, provocando una graduale riduzione della visione periferica.
Il glaucoma ad angolo chiuso invece gode di una patogenesi differente. Si verifica una completa chiusura dell'angolo della camera anteriore con adesione del trabecolato alla base dell'iride. L’umore acqueo non riesce a raggiungere il sistema trabecolare di deflusso ed una improvvisa ostruzione dell’angolo, a volte causata dalla dilatazione della pupilla, può provocare l'attacco acuto di glaucoma. Alterazione anatomiche della camera anteriore, la permanenza al buio, lo stress emotivo, l’uso di alcuni farmaci (anticolinesterasici, midriatici), l’uso di sostanze quali la caffeina, rientrano tra i fattori predisponenti o scatenanti un attacco acuto di glaucoma. Tale evento si caratterizza per un violento dolore in regione orbitaria, spesso associato a cefalea, nausea e vomito, visione annebbiata. In mancanza di un adeguato e tempestivo trattamento si può avere una notevole ed irreversibile compromissione della funzione visiva, fino alla perdita di funzione dell'occhio.
La tonometria, misurazione della PIO, risulta fondamentale nella monitorizzazione della patologia. La PIO media di una popolazione adulta è stimata sui 15-16 mmHg, ed un tono oculare oltre i 21 mmHg viene considerato elevato. Non tutte le persone con pressione oculare alta soffrono di glaucoma.
Va ricordato comunque che lo spessore corneale centrale influenza i valori tonometrici. La normale distribuzione dello spessore corneale centrale è di 54030 micron. Pertanto una cornea più sottile offrirà una rilevazione dei valori di PIO più bassi rispetto al reale valore di tono oculare, e viceversa per una cornea più spessa del normale. L'esame pachimetrico, misurazione dello spessore corneale, andrebbe effettuato in tutti i pazienti con sospetto glaucoma.
L'esame diagnostico fondamentale per la diagnosi, stadiazione e per valutazione della progressione della patologia è l'esame del campo visivo computerizzato (o perimetria computerizzata). Il suo utilizzo serve a valutare lo stato funzionale della sensibilità retinica permettendo di identificare i più precoci segni di sofferenza retinica. Nelle fasi iniziali della patologia si possono osservare una riduzione diffusa della sensibilità retinica e dei minimi difetti non periferici, mentre nelle fasi tardive si evidenziano degli scotomi o mutilazioni più o meno marcate del campo visivo, fino ad arrivare al così detto campo visivo "tubulare" con il solo risparmio della sensibilità retinica centrale.
Lo studio del segmento anteriore, tramite OCT (Tomografia a Coerenza Ottica), con Sheimpflug camera oppure tramite studio ecografico UBM (BioMicroscopia a Ultrasuoni), può rivelarsi molto utile in alcune forme di glaucoma. Inoltre, i più recenti esami, quali lo studio dello strato delle fibre nervose retiniche peripapillari (RNFL) e lo studio dei cambiamenti della testa del nervo ottico (ONH) tramite esame OCT, l'esame HRT (Heidelberg Retina Tomography) ed il GDx-ECC (Scanning laser polarimetry), ci forniscono ulteriori informazioni sullo stato di salute del nervo ottico delle sue fibre nervose e quindi della sofferenza delle cellule ganglionari retiniche.
Attualmente il glaucoma può essere ben controllato con una terapia adeguata, ma il paziente deve ricordarsi che il controllo e il trattamento della malattia dovranno continuare per tutta la vita. Inizialmente il glaucoma è trattato con farmaci per ridurre il tono oculare, somministrati per via topica, per via orale o per via sistemica. Si può ricorrere anche ad una terapia laser, mirata a migliorare il deflusso dell'umor acqueo. Quando la terapia medica o il trattamento laser non risultano sufficienti si ricorre solitamente all’intervento chirurgico.